L’artrosi, la più diffusa patologia tra gli anziani, è una malattia cronica degenerativa che conduce alla graduale perdita di forza nella pressione delle falangi, delle dita e della mano.
Nei primi stadi coinvolge solamente la cartilagine articolare andando in seguito a coinvolgere tutte le componenti dell’articolazione, il cui deterioramento compromette il meccanismo di riduzione dell’attrito diretto tra le ossa durante il movimento scatenando dolore a causa dello sfregamento.
Interessa oltre 4 milioni di italiani, colpendo le giunture fra le ossa del metacarpo e le falangi, le giunture che uniscono fra loro le ossa delle falangi e l’osso trapezio al metacarpo del pollice.
I pazienti affetti da artrosi presentano considerevoli limitazioni nell’effettuare i movimenti più semplici, come svitare un tappo, aprire una porta o sollevare oggetti leggeri.
I sintomi iniziali e le cause dell’artrosi alla mano sono ancora in fase di studio, mentre i fattori di rischio sono piuttosto chiari e molteplici:
- Predisposizione genetica: la forma di artrosi più comune è quella definita primaria, di origine spontanea;
- Età avanzata: l’artrosi alla mano si presenta a causa dell’invecchiamento della cartilagine articolare, le cui conseguenze colpiscono prevalentemente i soggetti sopra i 65 anni. É stato recentemente riscontrato un abbassamento dell’età media dei pazienti colpiti da artrosi, anche al di sotto dei 50 anni, in particolare in caso di storia familiare legata alla malattia (specialmente nel ramo materno) o a seguito di attività professionali pesanti per la mano;
- Attività pesanti eseguite con le mani;
- Traumi o fratture: fratture pregresse a danno articolare o cartilagineo o rotture del legamento di un dito, possono rappresentare un fattore di rischio maggiore per l’insorgere della malattia;
- Diabete;
- Obesità;
- Menopausa: questa particolare fase della vita della donna può accelerare la comparsa della malattia
I suoi sintomi spaziano da:
- Dolore: il primo, e più evidente, sintomo dell’artrosi è il dolore a falangi, dita e mano, il quale si presenta inizialmente al risveglio o dopo un periodo di inattività. Nelle prime fasi è accentuato dal movimento, divenendo tuttavia sempre più presente, sino a divenire costante e, in rari casi, fonte di disturbo anche nella fase del sonno. Un’importante differenza con l’artrite reumatoide, che ne aiuta la diagnosi, è l’assenza di gonfiore articolare legato al dolore da artrosi. Analoghi a quelli dell’artrite, patologia con cui l’artrosi può essere confusa, ma compaiono in sedi diverse, così da consentire la diagnosi differenziale;
- Infiammazione: Gonfiore delle articolazioni delle falangi;
- Noduli di Heberden e di Bouchard: la formazione di noduli sulle articolazioni delle falangi, e la conseguente deformazione delle dita, si presenta dopo la fase acuta.
- Rumori articolari (scrosci).
Non è al momento presente una cura definitiva per questa patologia degenerativa, è tuttavia possibile agire per rallentarne la progressione con dei trattamenti fisioterapici o infiltrativi che permettono di alleviare la sintomatologia.
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