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Terapia fisica

Terapie & riabilitazione
  • Ipertermia
  • Endermologie LPG
  • Ultrasuonoterapia
  • Diatermia
  • Magnetoterapia
  • Correnti interferenziali
  • Idroforesi sit
  • Elettroterapia stimolante
  • Elettroterapia antalgica
  • Bagno galvanico
  • Kinetec
  • Trazioni vertebrali
  • Laserterapia
  • Laser ad alta potenza

Ipertermia

Attraverso il calore concentrato vengono riscaldati in profondità i tessuti, provocando una vasodilatazione locale, con aumento del flusso ematico, che favorisce l’eliminazione dell’infiammazione e l’accelerazione dei processi riparativi.
L’ipertermia è indicata nelle patologie muscolo scheletriche di origine degenerativa, da sovraccarico funzionale, (tendinopatie, artrosi, artropatie, borsiti, tunnel carpale) o traumatica (contratture, stiramenti ed ematomi, lesioni muscolari).
Meglio evitare, invece, in caso di cardiopatie, stimolatori cardiaci, neoplasie, gravidanza, infezioni acute anche della pelle, trombosi venosa profonda e nel caso di pazienti con protesi o in presenza di impianti metallici o, infine, quando vi sia cartilagine in fase di accrescimento.

Endermologie LPG

Si tratta di una stimolazione meccanica, molto utilizzata nella medicina estetica, che associa ai benefici del massaggio anche quelli del linfodrenaggio e della depurazione dei tessuti.
Oltre ad essere un mezzo efficace nel trattamento della cellulite, questo strumento è utile nella cura di rigidità e fibrosi, cicatrici, edema traumatico, linfoedema, insufficienza venosa.
Questo trattamento è da evitare in caso di neoplasie, vasculopatie periferiche, flebiti, tromboflebiti, pacemaker, gravidanza.

Ultrasuonoterapia

È una metodica che utilizza l’energia meccanica delle onde sonore che, penetrando ad alte frequenze nei tessuti, favoriscono la produzione di calore.
È particolarmente indicata nel trattamento di contratture e spasmi muscolari e nel riassorbimento degli edemi. Offre, inoltre, un effetto antalgico nelle artrosi e nelle periartriti.
Meglio non impiegare questo trattamento in caso di flogosi, mezzi di sintesi (cioè placche, chiodi, etc.) in prossimità della zona trattata, pacemaker, malattie della pelle, gravidanza, neoplasie.

Diatermia

Conosciuta come Tecar (trasferimento energetico resistivo capacitivo), si tratta di una terapia innovativa che utilizza un’apparecchiatura speciale che stimola la produzione di cariche elettriche all’interno del tessuto biologico, in un processo di autoriparazione che combatte l’infiammazione e il dolore.
Grazie a questo metodo viene abbreviato il tempo di recupero (soprattutto nella patologia sportiva riducendo i tempi di inattività) e le manovre riabilitative risultano più efficaci.
Questa terapia è particolarmente indicata nella patologia post traumatica (distorsioni, contusioni, tendinopatie, lesioni muscolari), ma anche degenerativa (lombalgie, periartriti). Può essere effettuata anche in presenza di protesi o placche, a condizione che la superficie di contatto con i tessuti sia superiore al 50% della superfice dell’impianto protesico.
Le controindicazioni alla diatermia sono neoplasie, vasculopatie periferiche, pacemaker e gravidanza.

Magnetoterapia

È una metodica che utilizza campi magnetici pulsati a bassa frequenza a scopo terapeutico e rigenerante. Agisce accelerando la rigenerazione tissutale e favorendo lo scambio cellulare con effetto analgesico, riduzione della flogosi e riassorbimento degli edemi.
Per le sue caratteristiche è indicata nel trattamento di varie patologie ossee: fratture (anche in presenza di mezzi di sintesi o protesi), morbo di Sudek (algodistrofa), osteoporosi. Efficace anche per traumi, ematomi o lesioni muscolari.
La magnetoterapia non deve essere impiegata su pazienti portatori di stimolatori cardiaci, pacemaker o apparecchi acustici fissi o in caso di insufficienza coronarica, disturbi ematologici (anemia, leucosi, ecc…), stati emorragici, gravi malattie dei vasi, disturbi psichici, epilessia, malattie del metabolismo, gravidanza.

Correnti interferenziali

Si tratta di correnti alternate di media frequenza che, applicate alla zona da trattare, apportano un effetto antalgico. È una terapia particolarmente indicata per il trattamento delle patologie articolari.
Controindicazioni per questa terapia sono lesioni cutanee, dermatiti, elementi metallici nei tessuti, epilessia, cardiopatie, pacemaker, gravidanza.

Idroforesi sit

L’idroforesi a sistema iniettivo transcutaneo è una terapia più evoluta rispetto alla ionoforesi, che permette l’assorbimento locale a livello transdermico dei principi attivi del farmaco utilizzato. In questo modo è possibile intervenire rapidamente nella terapia antalgica con un trattamento completamente indolore.
Viene utilizzata principalmente per il suo effetto antalgico, antinfammatorio, miorilassante, antiedemigeno, sia nelle fasi acute che croniche.
L’idroforesi-sit è controindicata per i pazienti portatori di pacemaker o in stato di gravidanza, e nei casi di intolleranza, ipersensibilità o allergia al farmaco utilizzato, in presenza di lesioni cutanee, dermatiti o di pezzi metallici nei tessuti. Anche l’epilessia o la cardiopatia escludono questo tipo di trattamento.

Elettroterapia stimolante

Consiste nel provocare la contrazione di un muscolo o di alcune fibre muscolari attraverso l’utilizzo di vari tipi di corrente.
È una terapia molto utilizzata sia nel trattamento di affezioni post-traumatiche e post-chirurgiche, al fine di ridurre l’ipotonotrofia muscolare, sia per il potenziamento muscolare in fase di preparazione atletica.
In generale è una terapia controindicata per pazienti portatori di pacemaker o stimolatori cardiaci e in caso di insufficienza coronarica, stato di gravidanza, epilessia e disturbi psichici.

Elettroterapia antalgica

Degli impulsi elettrici, variabili o continui, vengono applicati localmente per far cessare il dolore.
Queste terapie sono particolarmente indicate nelle affezioni dolorose muscolari e nervose (nevriti, sciatalgia, rachialgia, cruralgia), e nelle lesioni muscolari, tendinopatie profonde e artrosi.

Bagno galvanico

È una terapia che sfrutta l’acqua come mezzo per rendere più estesa la zona di azione della corrente. La corrente galvanica provoca una polarizzazione che ha come effetto un maggior afflusso di sangue.
Grazie alla sua azione trofica e analgesica, questo trattamento viene utilizzato nel campo delle nevriti, artriti, nevralgie, atrofie muscolari, miopatie.
Da non impiegare in caso di lesioni cutanee, dermatiti, elementi metallici nei tessuti, epilessia, cardiopatie, pacemaker, gravidanza.

Kinetec

Tramite questo apparecchio è possibile accelerare notevolmente il recupero post-operatorio, iniziando fin da subito la graduale mobilizzazione dell’anca, del ginocchio, della spalla e della caviglia tramite un movimento passivo di flesso-estensione.
È un trattamento, utilizzato sotto controllo fisioterapico, particolarmente indicato nel recupero dopo operazioni di protesi di ginocchio, ricostruzione legamento crociato anteriore e posteriore, meniscectomia, protesi d’anca, patologie della spalla e della caviglia.
Da non impiegare in caso di reazioni infiammatorie dell’articolazione (salvo diversa prescrizione medica), paralisi spastiche e osteosintesi instabili.

Trazioni vertebrali

Tramite macchinari appositi, si applica una forza traente alla colonna vertebrale, così da allargare gli spazi tra le vertebre e distendere il rachide.
Questo trattamento è Indicato per lombalgie e cervicalgie acute e croniche, lombosciatalgie e contratture muscolari.
Le controindicazioni a questa terapia sono osteoporosi grave, neoplasie vertebrali, malattie reumatiche in fase acuta, insufficienza vertebro-basilare, ernia discale estrusa-espulsa, processi infiammatori acuti della colonna vertebrale.

Laserterapia

Si tratta di una terapia che sfrutta le radiazioni generate dalla luce laser (Light Amplifcation by Stimulated Emission of aadiation) per stimolare i processi fisiologici dei tessuti con conseguente vasodilatazione, linfodrenaggio a aumento del microcircolo.
Si ottiene un effetto antalgico, antinfiammatorio, antiedemigeno e cicatrizzante.
È una delle terapie più utilizzate in riabilitazione: dopo la rimozione di un apparecchio gessato, in post-chirurgia, in patologie artroreumatiche (artrosi, sciatalgie, lombalgie, tendinopatie) e nella riabilitazione post-traumatica.
Ci sono alcune controindicazioni all’applicazione del laser: le neoplasie e le infezioni della pelle, lo stato di gravidanza e terapie immunosoppressive. È altresì da escludere il trattamento in sede oculare e su aree fotosensibili.

Laser ad alta potenza

Il raggio Laser penetrando nei tessuti provoca delle reazioni biochimiche che inducono diversi effetti tra i quali la vasodilatazione con conseguente aumento del calore locale e l’aumento del drenaggio linfatico sfruttando la trasformazione, a livello molecolare, dell’energia luminosa in energia meccanica.
Ciò può accentuare gli effetti sia sulle strutture di conduzione e cioè sul tessuto muscolare (azione decontratturante) e nervoso (antalgica), sia sul tessuto fibrotico (aumento elasticità).
Questo trattamento è indicato in mal di schiena, doloro articolari, artrosi, fibromialgia, fratture, ritardi di consolidamento.
Le controindicazioni all’applicazione del laser sono le neoplasie e le infezioni della pelle, lo stato di gravidanza e terapie immunosoppressive. È altresì da escludere il trattamento in sede oculare e su aree fotosensibili

Ipertermia

Attraverso il calore concentrato vengono riscaldati in profondità i tessuti, provocando una vasodilatazione locale, con aumento del flusso ematico, che favorisce l’eliminazione dell’infiammazione e l’accelerazione dei processi riparativi.
L’ipertermia è indicata nelle patologie muscolo scheletriche di origine degenerativa, da sovraccarico funzionale, (tendinopatie, artrosi, artropatie, borsiti, tunnel carpale) o traumatica (contratture, stiramenti ed ematomi, lesioni muscolari).
Meglio evitare, invece, in caso di cardiopatie, stimolatori cardiaci, neoplasie, gravidanza, infezioni acute anche della pelle, trombosi venosa profonda e nel caso di pazienti con protesi o in presenza di impianti metallici o, infine, quando vi sia cartilagine in fase di accrescimento.

Endermologie LPG

Si tratta di una stimolazione meccanica, molto utilizzata nella medicina estetica, che associa ai benefici del massaggio anche quelli del linfodrenaggio e della depurazione dei tessuti.
Oltre ad essere un mezzo efficace nel trattamento della cellulite, questo strumento è utile nella cura di rigidità e fibrosi, cicatrici, edema traumatico, linfoedema, insufficienza venosa.
Questo trattamento è da evitare in caso di neoplasie, vasculopatie periferiche, flebiti, tromboflebiti, pacemaker, gravidanza.

Ultrasuonoterapia

È una metodica che utilizza l’energia meccanica delle onde sonore che, penetrando ad alte frequenze nei tessuti, favoriscono la produzione di calore.
È particolarmente indicata nel trattamento di contratture e spasmi muscolari e nel riassorbimento degli edemi. Offre, inoltre, un effetto antalgico nelle artrosi e nelle periartriti.
Meglio non impiegare questo trattamento in caso di flogosi, mezzi di sintesi (cioè placche, chiodi, etc.) in prossimità della zona trattata, pacemaker, malattie della pelle, gravidanza, neoplasie.

Diatermia

Conosciuta come Tecar (trasferimento energetico resistivo capacitivo), si tratta di una terapia innovativa che utilizza un’apparecchiatura speciale che stimola la produzione di cariche elettriche all’interno del tessuto biologico, in un processo di autoriparazione che combatte l’infiammazione e il dolore.
Grazie a questo metodo viene abbreviato il tempo di recupero (soprattutto nella patologia sportivariducendo i tempi di inattività) e le manovre riabilitative risultano più efficaci.
Questa terapia è particolarmente indicata nella patologia post traumatica (distorsioni, contusioni, tendinopatie, lesioni muscolari), ma anche degenerativa (lombalgie, periartriti). Può essere effettuata anche in presenza di protesi o placche, a condizione che la superficie di contatto con i tessuti sia superiore al 50% della superfice dell’impianto protesico.
Le controindicazioni alla diatermia sono neoplasie, vasculopatie periferiche, pacemaker e gravidanza.

Magnetoterapia

È una metodica che utilizza campi magnetici pulsati a bassa frequenza a scopo terapeutico e rigenerante. Agisce accelerando la rigenerazione tissutale e favorendo lo scambio cellulare con effetto analgesico, riduzione della flogosi e riassorbimento degli edemi.
Per le sue caratteristiche è indicata nel trattamento di varie patologie ossee: fratture (anche in presenza di mezzi di sintesi o protesi), morbo di Sudek (algodistrofa), osteoporosi. Efficace anche per traumi, ematomi o lesioni muscolari.
La magnetoterapia non deve essere impiegata su pazienti portatori di stimolatori cardiaci, pacemaker o apparecchi acustici fissi o in caso di insufficienza coronarica, disturbi ematologici (anemia, leucosi, ecc…), stati emorragici, gravi malattie dei vasi, disturbi psichici, epilessia, malattie del metabolismo, gravidanza.

Correnti interferenziali

Si tratta di correnti alternate di media frequenza che, applicate alla zona da trattare, apportano un effetto antalgico. È una terapia particolarmente indicata per il trattamento delle patologie articolari.
Controindicazioni per questa terapia sono lesioni cutanee, dermatiti, elementi metallici nei tessuti, epilessia, cardiopatie, pacemaker, gravidanza.

Idroforesi sit

L’idroforesi a sistema iniettivo transcutaneo è una terapia più evoluta rispetto alla ionoforesi, che permette l’assorbimento locale a livello transdermico dei principi attivi del farmaco utilizzato. In questo modo è possibile intervenire rapidamente nella terapia antalgica con un trattamento completamente indolore.
Viene utilizzata principalmente per il suo effetto antalgico, antinfammatorio, miorilassante, antiedemigeno, sia nelle fasi acute che croniche.
L’idroforesi-sit è controindicata per i pazienti portatori di pacemaker o in stato di gravidanza, e nei casi di intolleranza, ipersensibilità o allergia al farmaco utilizzato, in presenza di lesioni cutanee, dermatiti o di pezzi metallici nei tessuti. Anche l’epilessia o la cardiopatia escludono questo tipo di trattamento.

Elettroterapia stimolante

Consiste nel provocare la contrazione di un muscolo o di alcune fibre muscolari attraverso l’utilizzo di vari tipi di corrente.
È una terapia molto utilizzata sia nel trattamento di affezioni post-traumatiche e post-chirurgiche, al fine di ridurre l’ipotonotrofia muscolare, sia per il potenziamento muscolare in fase di preparazione atletica.
In generale è una terapia controindicata per pazienti portatori di pacemaker o stimolatori cardiaci e in caso di insufficienza coronarica, stato di gravidanza, epilessia e disturbi psichici.

Elettroterapia antalgica

Degli impulsi elettrici, variabili o continui, vengono applicati localmente per far cessare il dolore.
Queste terapie sono particolarmente indicate nelle affezioni dolorose muscolari e nervose (nevriti, sciatalgia, rachialgia, cruralgia), e nelle lesioni muscolari, tendinopatie profonde e artrosi.

Bagno galvanico

È una terapia che sfrutta l’acqua come mezzo per rendere più estesa la zona di azione della corrente. La corrente galvanica provoca una polarizzazione che ha come effetto un maggior afflusso di sangue.
Grazie alla sua azione trofica e analgesica, questo trattamento viene utilizzato nel campo delle nevriti, artriti, nevralgie, atrofie muscolari, miopatie.
Da non impiegare in caso di lesioni cutanee, dermatiti, elementi metallici nei tessuti, epilessia, cardiopatie, pacemaker, gravidanza.

Kinetec

Tramite questo apparecchio è possibile accelerare notevolmente il recupero post-operatorio, iniziando fin da subito la graduale mobilizzazione dell’anca, del ginocchio, della spalla e della caviglia tramite un movimento passivo di flesso-estensione.
È un trattamento, utilizzato sotto controllo fisioterapico, particolarmente indicato nel recupero dopo operazioni di protesi di ginocchio, ricostruzione legamento crociato anteriore e posteriore, meniscectomia, protesi d’anca, patologie della spalla e della caviglia.
Da non impiegare in caso di reazioni infiammatorie dell’articolazione (salvo diversa prescrizione medica), paralisi spastiche e osteosintesi instabili.

Trazioni vertebrali

Tramite macchinari appositi, si applica una forza traente alla colonna vertebrale, così da allargare gli spazi tra le vertebre e distendere il rachide.
Questo trattamento è Indicato per lombalgie e cervicalgie acute e croniche, lombosciatalgie e contratture muscolari.
Le controindicazioni a questa terapia sono osteoporosi grave, neoplasie vertebrali, malattie reumatiche in fase acuta, insufficienza vertebro-basilare, ernia discale estrusa-espulsa, processi infiammatori acuti della colonna vertebrale.

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Si tratta di una terapia che sfrutta le radiazioni generate dalla luce laser (Light Amplifcation by Stimulated Emission of aadiation) per stimolare i processi fisiologici dei tessuti con conseguente vasodilatazione, linfodrenaggio a aumento del microcircolo.
Si ottiene un effetto antalgico, antinfiammatorio, antiedemigeno e cicatrizzante.
È una delle terapie più utilizzate in riabilitazione: dopo la rimozione di un apparecchio gessato, in post-chirurgia, in patologie artroreumatiche (artrosi, sciatalgie, lombalgie, tendinopatie) e nella riabilitazione post-traumatica.
Ci sono alcune controindicazioni all’applicazione del laser: le neoplasie e le infezioni della pelle, lo stato di gravidanza e terapie immunosoppressive. È altresì da escludere il trattamento in sede oculare e su aree fotosensibili.

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Il raggio Laser penetrando nei tessuti provoca delle reazioni biochimiche che inducono diversi effetti tra i quali la vasodilatazione con conseguente aumento del calore locale e l’aumento del drenaggio linfatico sfruttando la trasformazione, a livello molecolare, dell’energia luminosa in energia meccanica.
Ciò può accentuare gli effetti sia sulle strutture di conduzione e cioè sul tessuto muscolare (azione decontratturante) e nervoso (antalgica), sia sul tessuto fibrotico (aumento elasticità).
Questo trattamento è indicato in mal di schiena, doloro articolari, artrosi, fibromialgia, fratture, ritardi di consolidamento.
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